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I PFAS negli Stati Uniti: New York tra tessile e MOCA

Sempre più spesso si sente parlare di PFAS (sostanze per- e poli-fluoroalchiliche), un’ampia famiglia di composti che sono stati largamente utilizzati, assieme ai loro derivati, a livello industriale e nei prodotti di consumo.

Il recente attenzionamento è dovuto al riconoscimento di alcune sostanze come tossiche e cancerogene, persistenti e tendenti al bioaccumulo. Si sospetta anche che alcuni PFAS interferiscano con il sistema endocrino umano.

Il loro utilizzo è legato per lo più alle loro proprietà, come la stabilità al calore e la repellenza verso acqua e grassi. Per questo motivo hanno trovato, soprattutto a partire dalla seconda metà del secolo scorso, largo utilizzo in cosmetici e prodotti per la cura personale, utensili da cucina, manufatti in carta e cartone, prodotti in pasta modellata – anche a contatto con gli alimenti – e prodotti tessili.

Lo Stato di New York ed i PFAS negli indumenti

Proprio in riferimento al mondo tessile, è notizia di questi ultimi mesi che il Governatore dello Stato di New York abbia firmato il disegno di legge S01322 che vieta l’uso intenzionale di PFAS negli indumenti.

Largamente impiegati per conferire ai tessuti caratteristiche come l’idrorepellenza, la resistenza alle macchie ed al fuoco, le sostanze perfluoroalchiliche, anche conosciute come forever chemicals, dovranno essere messe da parte – al netto delle deroghe previste.

In principio la legge sarebbe dovuta entrare in vigore dal 31 dicembre 2023. Tuttavia, l’emendamento dello scorso 24 marzo ha allineato la data a quella della legge sui PFAS nei tessuti della California, spostandola al 1 gennaio 2025.

Le disposizioni dello Stato di New York si allineano per terminologia e tempistica allo Stato della California, che vieta di fabbricare, distribuire, vendere o mettere in vendita articoli tessili nuovi, non usati in precedenza, che contengano sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche regolamentate – ad eccezione dell’abbigliamento da esterno per condizioni di forte umidità, per cui la data di entrata in vigore viene definita al 1 gennaio 2028 per capi già in uso. La sola differenza è l’ambito di applicazione: la legge dello Stato di New York impatterà solamente sull’abbigliamento per esterno e sull’abbigliamento per esterno in condizioni di bagnato estremo; una copertura dunque meno ampia rispetto alla controparte californiana, che agirà sugli indumenti in genere.

Le normative PFAS negli Stati Uniti

Più in generale, l’evoluzione normativa sui PFAS è disallineata all’interno del mercato americano. Per esempio, il New York State Department of Environmental Conservation (NYDEC) ha definito indicazioni specifiche anche in ambito packaging: la restrizione dei PFAS negli imballaggi alimentari si applica specificamente agli imballaggi alimentari con PFAS aggiunti intenzionalmente, come descritto nella sezione 37-0203 della Environmental Conservation Law (ECL).

Secondo tale disposizione, non è più possibile distribuire, vendere o mettere in vendita nello Stato di New York imballaggi alimentari contenenti sostanze per- e poli-fluoroalchiliche aggiunte intenzionalmente già dal 31 dicembre 2022. La legge si applica agli imballaggi alimentari a base di carta (carta, cartone o altri materiali di origine vegetale) destinati al contatto diretto con gli alimenti. Sarà anche compito di rivenditori ed esercenti determinare se gli articoli di imballaggio che distribuiscono, vendono o mettono in vendita sono conformi alle restrizioni sui PFAS previste dalla legge.

Qual è la situazione in Europa?

A livello europeo, i Beni di Consumo ed i Materiali ed Oggetti a Contatto con gli Alimenti (MOCA) rientrano nella definizione di articolo e risultano pertanto soggetti a due Regolamenti:

  • Regolamento (UE) 2019/1021 relativo agli inquinanti organici persistenti (POPs), nel quale viene riportato un limite di acido perfluoroottanoico (PFOA), suoi sali e composti ad esso correlati
  • Regolamento (CE) 1907/2006 (REACH) in cui vengono citate sostanze riconducibili a PFAS in due categorie di requisiti:
    • sostanze presenti nella SVHC Candidate List, con limite allo 0,1%
    • restrizione punto 68, allegato XVII, che prende in considerazione acidi perfluorocarbossilici lineari e ramificati aventi formula CnF2n+1-C(=O)OH per n = 8, 9, 10, 11, 12, 13 (PFCA C9-C14) (con limite allo 0,025 mg/kg) e sostanze correlate (con limite allo 0,26 mg/kg)

In questo contesto Germania, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia hanno presentato una proposta per l’inclusione, nell’allegato XVII del Regolamento REACH, di una nuova voce di restrizione dedicata specificatamente ai PFAS. Il testo è stato pubblicato dall’Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (ECHA) lo scorso 7 febbraio ed è attualmente in fase di consultazione. Fra le proposte principali:

  • divieto di fabbricazione, uso ed immissione sul mercato di sostanze in quanto tali
  • introduzione di nuovi limiti normativi ad ampio spettro applicabili anche ai MOCA
  • diverse deroghe a seconda del campo di applicazione

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