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Commitment to innovation.

RENTRi: perchè è importante parlarne ora?

Il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti) è il nuovo strumento digitale realizzato al fine di garantire la tracciabilità dei rifiuti, prevedendo inoltre la digitalizzazione dei documenti relativi alla movimentazione e al trasporto dei rifiuti.

Il nuovo modello digitale sarà gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) con il supporto tecnico-operativo dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e delle Camere di Commercio.

Sul sito ufficiale del RENTRI, il cui portale è attivo dal 8 novembre 2023, si legge che: “Il RENTRI rappresenta un punto di incontro tra la transizione ecologica e digitale, permette una sinergia tra le esigenze della pubblica amministrazione e delle imprese e genera benefici per tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni agli enti di controllo alle imprese.”

Si tratta di un sistema nato per garantire una corretta gestione dei rifiuti, prevenirne il traffico illecito e promuovere pratiche di riciclo e smaltimento sostenibili e conformi alle normative ambientali.

Ad oggi si stima che saranno più di 1.000.000 i soggetti coinvolti, circa il triplo di coloro che sono tenuti alla redazione ed alla presentazione del MUD ogni anno.

Le aziende coinvolte nella produzione, trasporto, gestione e smaltimento dei rifiuti avranno l’obbligo di iscriversi al RENTRI secondo le seguenti tempistiche:

Aziende coinvolte Decorrenza
Enti o imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti e tutti gli altri soggetti coinvolti diversi dai produttori iniziali A decorrere dal 15 dicembre 2024 ed entro il 13 febbraio 2025
Enti o imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 10 dipendenti A decorrere dal 15 giugno 2025 ed entro il 14 agosto 2025
Tutti i restanti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi, obbligati ai sensi dell’art. 12, comma 1 A decorrere dal 15 dicembre 2025 ed entro il 13 febbraio 2026

Ancora molti i dubbi oggi presenti, soprattutto in considerazione del fatto che non sono stati pubblicati molti dei decreti direttoriali previsti entro 180 giorni dall’entrata in vigore del D.M. 59/2023 (pertanto entro il 15 dicembre 2023).

Il ministero infatti avrebbe dovuto definire “con uno o più decreti direttoriali:

  • a) Le modalità operative per assicurare la trasmissione dei dati al RENTRI ed il suo funzionamento, nonché il monitoraggio con i relativi indicatori, anche nel rispetto delle disposizioni contenute nel regolamento (UE) 2016/679;
  • b) Le istruzioni per l’accesso e l’iscrizione da parte degli operatori al RENTRI, l’informativa sulla privacy volta ad ottenere il previsto consenso al trattamento dei dati di cui al regolamento (UE) 2016/679, contenente, tra l’altro, la tipologia dei dati raccolti, la durata della loro conservazione nei sistemi informativi, le finalità perseguite, le operazioni da svolgere, l’individuazione del titolare del trattamento e il ruolo dei soggetti in esso coinvolti;
  • c) I requisiti informatici per garantire l’interoperabilità del RENTRI con i sistemi adottati dagli operatori;
  • d) Le modalità di compilazione dei modelli di cui agli articoli 4 e 5 (registro cronologico di carico e scarico, formulario di identificazione del rifiuto);
  • e) I requisiti per i servizi di consultazione da parte delle amministrazioni interessate;
  • f) I manuali e le guide sintetiche a supporto degli operatori e degli utenti;
  • g) Le modalità di funzionamento degli strumenti di supporto di cui all’articolo 20 (Servizi di supporto alla transizione digitale).”

Ad oggi sono stati pubblicati solo tre dei decreti direttoriali previsti:

  • Il primo, relativo alle tempistiche previste dal RENTRI, necessario al fine di chiarire le scadenze per l’iscrizione al RENTRI, la data di entrata in vigore dei nuovi modelli e l’obbligo di tenuta della documentazione in modalità digitale;
  • Il secondo, relativo alla trasmissione dei dati al registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRI), accesso e iscrizione da parte degli operatori al RENTRI, requisiti informatici per garantire l’interoperabilità e modalità di funzionamento degli strumenti di supporto messi a disposizione degli operatori;
  • Il terzo, relativo alle istruzioni per la compilazione del registro cronologico di carico e scarico rifiuti e per la compilazione del formulario di identificazione del rifiuto (FIR).

Certamente, tra le novità di maggior rilievo, vi è l’introduzione di nuovi modelli di registro cronologico di carico e scarico rifiuti e di formulario di identificazione del rifiuto, indubbiamente più articolati e complessi rispetto a quelli che ormai siamo abituati a compilare dal 1998.

In merito si precisa che, a prescindere dall’obbligo di iscrizione al RENTRI, i nuovi modelli dovranno essere utilizzati a partire dal 13 febbraio 2025.

Mentre l’obbligo di tenuta del registro di carico e scarico in formato digitale sarà a partire dal 13 febbraio 2025, per il primo gruppo di utenti obbligati ad aderire al RENTRI, mentre per gli altri soggetti dalla data di iscrizione al RENTRI.

Infine, l’obbligo di emissione del formulario di identificazione del rifiuto in formato digitale sarà a decorrere dal 13 febbraio 2026, per i soli operatori obbligati all’iscrizione al RENTRI.

I produttori di rifiuti ed i soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti dovranno pertanto adeguare i propri sistemi informatici e processi operativi per integrare il RENTRI, formare correttamente il personale coinvolto nella gestione dei rifiuti e implementare procedure mirate al fine di garantire la tracciabilità dei rifiuti in conformità con le normative vigenti.

Tante sono le novità ed è bene tenersi sempre aggiornati per non arrivare impreparati a questo importantissimo passo verso la transizione ecologica e digitale.

I nostri consulenti sono a Vs. disposizione per eventuali chiarimenti.

Per ulteriori informazioni
info@labanalysis.it