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Commitment to innovation.

Risk Assessment: analisi e gestione del rischio in ambito MOCA

La realizzazione di un’ analisi basata sul risk assessment consente di allinearsi con gli standard sempre più elevati di sicurezza in ambito MOCA. I prodotti destinati al contatto con gli alimenti, infatti, sono sottoposti a procedure regolatorie sempre più stringenti e a iter di valutazione che garantiscono l’individuazione rapida delle minacce per la salute dell’uomo; alle imprese di tutto il mondo viene richiesto di allinearsi all’evoluzione dei vari processi regolatori.

Standard di qualità MOCA

MOCA (Materiale o Oggetto a Contatto con gli Alimenti) e FCM (Food Contact Materials) sono acronimi che si riferiscono a tutti quei materiali e oggetti che entrano in contatto con gli alimenti. Come descritto dal REG (CE) N.1935/2004, art. 2° comma 2 lettera (a), essi devono essere realizzati secondo le buone pratiche di fabbricazione e con l’impiego di componenti che non costituiscano un rischio per la salute umana, e che non comportino un deterioramento delle proprietà organolettiche dei prodotti. La necessità è adeguarsi, per i prossimi anni, all’European Green Deal e ai suoi requisiti: ricerca di nuove soluzioni sostenibili in materia di realizzazione di nuovi materiali, e investimenti in tecnologie innovative e rispettose dell’ambiente.

Nuove sfide per le imprese di tutto il mondo

Le aziende coinvolte nella gestione di prodotti o materiali a contatto con alimenti, come ad esempio produttori di imballaggi, devono dunque adottare processi di risk assesment per valutare i rischi associati alle proprie produzioni: l’obiettivo sarà sia adeguarsi alle nuove e future legislazioni, sia rispondere in maniera efficiente e puntuale alle richieste dei clienti sempre più attenti agli standard internazionali. Per farlo è necessario adottare un iter di studi e approfondimenti specifici volti a definire con precisione i requisiti prestazionali e di sicurezza alimentare del materiale destinato al contatto con gli alimenti.

Il problema delle microplastiche

Ultimamente il tema delle microplastiche è al centro di molti tavoli di discussione internazionali. Definite come materiali polimerici derivanti dalla degradazione delle plastiche, esse si trovano nell’ambiente, trasportate da vento e correnti. Si stima che ogni anno nell'Unione Europea vengano utilizzate circa 50.000 tonnellate di microplastiche, di cui 42.000 tonnellate vengono rilasciate nell'ambiente e in particolare negli oceani, contaminandoli con rischi certificati per la salute e per il pianeta.

Generalmente le microplastiche vengono divise in:

  • microplastiche primarie: rilasciate direttamente nell'ambiente. Rientrano in questa categoria quelle intenzionalmente inserite in prodotti come cosmesi, finalizzati all’abrasione degli pneumatici durante la guida e al lavaggio di tessuti sintetici.
  • microplastiche secondarie: originatosi dalle fasi di usura di alcuni oggetti e materiali.

La sfida nei prossimi anni sarà quella di limitare quanto più possibile la contaminazione da microplastiche, anche investendo in materiali e tecnologie alternative.

I laboratori di LabAnalysis e Laser Lab, oltre a disporre di divisioni dedicate all'analisi MOCA, si impegnano nella ricerca delle microplastiche nelle diverse matrici, studiando anche protocolli ad hoc per valutare il potenziale rilascio da packaging e macchine alimentari.

Seguiteci nel webinar Hazard Analysis and Risk Assessment in Food Contact durante il quale, fra i diversi argomenti proposti, la nostra Head of Food Contact and DSM, Michela Gallo, interverrà con uno speech intitolato Microplastics: potential release from packaging and food devices, mostrando anche immagini rappresentative delle morfologie con cui si possono presentare le microplastiche a seguito dei diversi fenomeni contaminativi.

Per partecipare all'evento, registrati a questo link!