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Commitment to innovation.

Francesca Bonino

Responsabile Settore Biologico, Ergonomia, Stress, Medicina del Lavoro

Il tuo viaggio scientifico

È un po’ anomalo perché sono partita volendo fare il medico, in particolare l’infettivologa. Ho frequentato la Facoltà di Medicina e Chirurgia a Pavia nel 1998, e, in fase di scelta della specializzazione, mi sono ritrovata per caso a studiare l’Igiene Industriale, a cui mi sono appassionata. Poi ho preso un Master in Ergonomia, e la consulenza sui rischi per la salute in ambito lavorativo è diventata il mio mestiere.

I casi della vita mi hanno portato oggi ad affrontare nel mio lavoro delle tematiche che riprendono la mia prima passione: le malattie infettive, come il rischio biologico e l’esposizione ad agenti biologici nei luoghi di lavoro. In questo periodo pandemico, ho addirittura seguito tutta la parte di consulenza alle aziende in tema COVID-19, ed è stato molto interessante e gratificante.

Chi sono le persone che ti hanno influenzato e chi ha avuto il più grande impatto sulla tua carriera?

Sicuramente mia madre, che mi ha trasmesso l’insegnamento più importante che io abbia mai ricevuto: qualunque cosa si faccia, si deve dare sempre il massimo impegnandosi a fondo e, anche se qualcosa va male per altri fattori, si deve avere la consapevolezza di avere fatto tutto il possibile.

Che cosa ti piace del tuo lavoro?

In primo luogo, mi piace il fatto che, nonostante la grande crescita dell'azienda, c’è la possibilità di un rapporto diretto con la Direzione, fisicamente presente nella sede di Casanova Lonati (PV) in cui lavoro. Nemmeno all’inizio della carriera mi sono mai sentita un numero, e ho sempre avuto la possibilità di avere confronti e colloqui.

In secondo luogo, amo moltissimo la vision dell’azienda, la capacità di guardare sempre avanti e di avere la possibilità di essere sempre un passo avanti agli altri sul mercato.

Infine, mi piace il fatto di avere sedi su tutta Italia, e, quindi, di potermi confrontare con mentalità diverse, con modi di lavorare diversi, con problematiche diverse: lo trovo molto stimolante.

La più grande lezione che hai imparato come Manager?

Grazie all’esperienza maturata con il mio team, e grazie alle competenze acquisite a un corso di Management che la Direzione mi ha dato l’opportunità di seguire, ho imparato due punti fondamentali che cerco di tenere sempre presenti.

Il primo è che non tutte le persone del team sono uguali e che sta a me imparare a conoscerli in modo da organizzare e distribuire il lavoro mettendo in luce i pregi dei singoli ed esaltandone i talenti e le capacità.

Il secondo, più difficile da mettere in atto, è che non tutto il team deve essere a mia immagine e somiglianza. Un lavoro può essere svolto, non necessariamente seguendo i miei steps e la mia metodologia di lavoro. Quindi devo accettare che, finché si arriva allo stesso risultato, ci sia una strada diversa dalla mia.

Quali qualità cerchi nelle persone che si aggiungono al tuo team?

In primis, sicuramente la competenza tecnica, che è la base senza la quale non prendo in considerazione la candidatura.
In secondo luogo, l’empatia: la consulenza è un lavoro che è caratterizzato dall'interazione con tanti Clienti molto diversi tra di loro, e dobbiamo essere capaci di comprendere immediatamente le esigenze di chi ci troviamo davanti.
Considero importante anche la capacità di gestire in autonomia problemi e criticità.

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